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Scopri la cultura del glorioso popolo Klingon

Rituali funebri

Gen 4, 2022 | Religione

Almeno fino al 23° secolo, alcuni Klingon seppellivano i loro morti nei sarcofagi. T’Kuvma e i suoi seguaci conservavano i corpi dei loro morti ponendoli in sarcofagi disposti sulla superficie della nave Sarcofago. (DIS: “The Vulcan Hello”)
Tuttavia, nel 24° secolo, molti Klingon tendevano a credere che alla morte di un Klingon lo spirito lasciasse il corpo, lasciandosi dietro un guscio senza valore da smaltire. (VOY: “Emanations”)
Indizi ci raccontano che c’è stato un momento in cui i Klingon mummificavano i loro defunti. Spock ha identificato un glifo che rappresentava questo durante il riaddestramento mentale seguito al suo fal-tor-pan. (Star Trek IV: The Voyage Home)

Nel rituale di morte Klingon (eseguito durante o subito dopo il decesso) è tradizione per coloro che sono presenti urlare al cielo, come avvertimento per l’aldilà che un guerriero Klingon sta per arrivare, tenendo aperti gli occhi del defunto.  (TNG: “Heart of Glory”; DS9: “Tears of the Prophets”)

In alcuni casi, viene cantato un canto funebre in memoria del defunto, o gli amici vegliano il corpo per proteggerlo dai predatori, una pratica nota come ak ‘voh, permettendo al suo spirito di raggiungere lo Sto-vo-kor (DS9: “The Ship”)

E’ estremamente raro che un non Klingon assista al rituale di morte Klingon. (TNG: “Heart of Glory”)

Si crede che questo rituale sia stato praticato per la prima volta nel 2257, quando L’Rell tentò di guarire Ash Tyler esorcizzando ciò che rimaneva della personalità di Voq nella mente di Ash.
In seguito, L’Rell, rendendosi conto che Voq era davvero scomparso, eseguì il rituale di morte per il suo vecchio amico. (DIS: “Vaulting Ambition”)

Nel 2364, Korris, Konmel e Worf eseguirono il rito, dopo la morte di Kunivas. Poco dopo, Worf eseguì il Rituale per Korris, dopo essere stato costretto a ucciderlo quando Korris minacciò la nave. (TNG: “Heart of Glory”)

Worf eseguì nuovamente il rituale nel 2367, in seguito alla morte della sua compagna, K’Ehleyr, e nel 2374 per sua moglie, Jadzia Dax. Tuttavia, in entrambi i casi, Worf non aprì gli occhi del guerriero caduto.
Nel rituale per Jadzia, recitò le parole:
neH taH Kronos. Hegh bat’lhqu Hoch nej maH. neH taH Kronos. yay je bat’lh manob Hegh.
(“Solo Cronos resiste. Tutto ciò in cui possiamo sperare è una morte gloriosa. Solo Cronos resiste. Nella morte ci sono vittoria e onore.”) (TNG: “Reunion”; DS9: “Tears of the Prophets”)

Worf praticò il rituale ancora una volta nel 2375, dopo aver ucciso Gowron in un combattimento corpo a corpo.
In questo caso, Worf aprì gli occhi del guerriero ucciso. (DS9: “Tacking Into the Wind”)

R’uustai è invece un rito di fratellanza a volte eseguito dopo la morte dei genitori di un individuo. (TNG: “The Bonding”)

agg. 04/01/2022

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Traduzione e adattamento: Italian KlinZha Society