tlhInganMah – lingua klingon

Chay’ tlhIngan Hol HaD bogh?

Come nasce un corso di lingua klingon?

11 ottobre 2017 ore 12.15: L’IDEA!

Tutto è cominciato lì! Girovago sulla pagina Facebook dello STIC quando un post richiama la mia attenzione. Ci si chiede se il “klingon” apparso in Star Trek Discovery sia utilizzato correttamente. Gabriella Cordone Lisiero conferma che le regole seguite sono quelle dettate dal creatore della lingua Marc Okrand.
A me il klingon ha sempre affascinato anche prima che diventassi socio e collaboratore di Italian Klinzha Society (IKS) e quindi butto lì un: “vorrei essere in grado di parlarlo fluentemente ma finora mi limito a qualche canzoncina”. La discussione va avanti e Gabriella gioca il Jolly: “che ne dite se organizziamo una conferenza/corso base alla prossima Starcon?”.
BOOM! Caspita se ci sto! Non vedo l’ora! Organizzate e fatemi solo sapere dove e quando!

La mia giornata va avanti ma l’idea entusiasmante continua a ronzarmi per la testa, comincio a cercare su internet il dizionario Klingon/Italiano ma non c’è verso di trovarlo da nessuna parte; nemmeno la casa editrice (a cui naturalmente ho scritto) sa se ci sono in giro altre copie. Mannaggia! Vabbè, sarà più difficile ma decido di acquistare una copia Klingon/Inglese: male che vada effettuerò una doppia traduzione ma almeno posso cominciare a documentarmi. Ne parlo con mio fratello Alessio (fonte inesauribile di ispirazione Trek!) e viene fuori che posso fare a meno di acquistare la copia in inglese: ce l’abbiamo già! Alleluja! Non devo aspettare tempi vari di spedizione e soprattutto risparmio i soldi, sì che sono klingon ma il fatto che abiti a Genova è tutt’altro che irrilevante!

Comincio la lettura e mano a mano che vado avanti l’idea nasce; appena ho un attimo libero vado su internet a cercare tutto quello relativo alla lingua klingon: siti, lezioni on line, interviste al suo creatore, blog di appassionati… E l’idea cresce! Trovo un video di Okrand che illustra il “klingon” ad una platea di giovani studenti, non proprio una lezione ma qualcosa di diverso e divertente… E l’idea mi tormenta!

Contatto il presidente di IKS (Michela, non smetterò mai di ringraziarti!) e le prospetto la possibilità di organizzare un corso base klingon: “sto pensando a come buttare giù una linea guida” le dico “ho qualche idea ma devo ancora capire come incastrare le cose”. Tutto questo succedeva appena prima di Natale.

22 gennaio 2018, 19.50: LA TRAGEDIA!

Relax post giornata lavorativa. Il lunedì è già duro di suo, ma quel lunedì peggiorò sensibilmente appena mi giunse da Michela una comunicazione che pressappoco suonava così: “troviamo un nome per le lezioni di lingua klingon? sarebbe carino trovare un nome – Io ne ho già parlato nel comitato organizzatore quindi direi che è da definire il prima possibile”. EEEEEH???? Ma, ma, ma… la mia era solo un’idea! “mi sembravi tanto sicuro che mi hai convinta”, la sua risposta. Il mio cuore perde un battito… E adesso?
E adesso sbrigati, datti una mossa e comincia a buttare su carta l’idea che, ormai da mesi, ti porti dentro!

Nasce così tlhIngan maH (Noi siamo Klingon!) il “corso base per alieni” da presentare alla STARCON 2018.

Si, ma come strutturarlo? Ho ben presente cosa metterci, un po’ meno come metterlo.

Decido di cominciare dalle basi: la pronuncia delle varie lettere visto che, effettivamente, ce ne sono alcune che differiscono pesantemente dall’italiano e mi sembra un buon punto di partenza. E poi? Il buon Okrand si è inventato tutta una serie di prefissi verbali (variano in base al soggetto del verbo e dell’eventuale terzo con cui il soggetto interagisce), suffissi verbali (ce ne sono 9 e servono a completare l’azione del verbo: aver bisogno di una certa azione, aver portato a termine una certa azione, etc.), i suffissi ai sostantivi (ce ne sono 5 e servono a costruire il plurale, la posizione del sostantivo, etc.). Se devo affrontare tutto e metter tutto nel corso base allora il corso NON è più base e mi ci vogliono 2 giorni altro che due ore! Decido, quindi, che oltre alla pronuncia illustrerò i sostantivi ed i loro suffissi, appena qualche cenno sui verbi, che si affronteranno in eventuali livelli successivi, e qualche frase da far ripetere verso la fine della lezione per due motivazioni fondamentali: la prima è far divertire i partecipanti (o almeno spero), la seconda è verificare se la pronuncia delle varie lettere è stata appresa correttamente.

Comincio la stesura delle slides (vedranno la luce ben tre edizioni diverse), intanto Michela mi manda i loghi del corso così posso metterli nella presentazione (Ops! Quarta edizione delle slides), verifico, riverifico, leggo e rileggo. Finalmente le slides sono pronte! Le rileggo ancora una volta tanto per essere sicuro! Sono sicuro ma questo non mi metterà al riparo dei “refusi ribelli” che mi sono sfuggiti e che si faranno inevitabilmente vivi durante le lezioni in convention!

Mi lascio come ultimo passo la ricerca delle frasi da far ripetere a fine lezione. “Che sarà mai?” Continuo a ripetermi, più per prendere tempo che per consolarmi realmente. Ma alla fine il momento giunge e la crisi sopraggiunge. “E adesso? Cosa diavolo ci metto?”. Facebook capisce la mia difficoltà e mi mostra un post della mia professoressa di inglese del biennio all’istituto tecnico… Era una foto che mostrava la professoressa insieme ad alcune sue amiche che festeggiavano non so quale evento.

Mi interessa poco (le chiedo scusa ma la ringrazio professoressa Dagnino!) ma ripenso a come ho cominciato lo studio della lingua inglese e mi viene in mente la classica frase da “Unit One” dell’inglese per tutti: THE PEN IS ON THE TABLE! Non che la mia professoressa l’abbia mai utilizzata, anzi, ma… EUREKA! O meglio GOTCHA! O ancora meglio Qapla’! Ora so con cosa cominciare e vado alla ricerca delle parole tavolo (raS) e penna (ghItlhwi’), mi ricordo del suffisso di tipo 5 locativo Daq e tiro fuori un bel: raSDaq ghItlhwi’! E’ fatta! Ho trovato la prima le altre verranno fuori da sole incluse frasi utili a trovare un bagno (puch pa’ , vero Vivi?) ma anche qualche insulto che tra i klingon può sempre servire.
Ora sono pronto. STARCON arrivo!

 

Ricordate sempre che da che Qo’noS è Qo’noS il klingon quando parla “sputazza”.

“tlhIngan maH taHjaj – Noi restiamo Klingon” (cit. T’Kuvma).

Davide Candeloro (q’nDeQ)

 

Per approfondire l’argomento visita la pagina del Database Klingon dedicata alla lingua link